Cronaca

Sequestrato depuratore nel Tarantino

PULSANO – Il depuratore delle acque reflue urbane per i comuni di Pulsano e Leporano è stato sequestrato dalla Guardia costiera di Taranto per irregolarità amministrative e violazione di norme di tutela ambientale. Il monitoraggio, durato tre mesi, condotto dal Nucleo difesa mare sul depuratore di contrada ‘Rotondella’ e sulla condotta a mare, in località ‘Luogovivo’, ha consentito di verificare che l’impianto funzionava senza autorizzazione allo scarico.

In particolare i  sopralluoghi effettuati presso la condotta, in località “Luogovivo”, hanno evidenziato la fuoriuscita di liquami di varia natura immessi direttamente in mare con evidente danneggiamento delle acque marine e propagazione di un forte odore nauseabondo in tutta la zona circostante, con conseguente grave disagio per tutti i residenti della zona e turisti e villeggianti, che soprattutto nel periodo estivo popolano questo tratto di costa, tra i più belli della litoranea salentina.

La corposa ed articolata attività investigativa ha consentito, quindi, di accertare l’attuale e persistente stato di mal funzionamento dell’impianto di depurazione che, di fatto, non riesce a garantire il trattamento delle acque reflue ricevute. Infatti, dagli accertamenti effettuati dagli uomini della Guardia Costiera, è stato stimato che l’impianto riceve in ingresso i reflui per più di 34.000 abitanti nonostante sia strutturalmente dimensionato sulla base di 15.000 abitanti.

L’intero impianto di depurazione, per una superficie pari a circa 3.500 mq e la condotta a mare di lunghezza pari a circa 41 mq sono stati quindi sequestrati penalmente, concedendo al gestore la facoltà d’uso dello stesso.
Dell’attività posta in essere è stata prontamente informata l’Autorità giudiziaria.

Le ipotesi di reato sono particolarmente rilevanti in quanto si va dai gravi illeciti ambientali quali il danneggiamento aggravato delle acque pubbliche, il getto pericoloso di cose, il deturpamento di bellezze naturali, il superamento dei valori tabellari allo scarico in acque superficiali, ai reati contro la pubblica amministrazione, a seguito dell’interruzione di un servizio di pubblica necessità

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