LECCE- Se la difesa subisce decisamente meno l’attacco non segna con una continuità regolare. Ma adesso c’è anche Miccoli. Il capitano, dopo lo scorcio di partita fatto a Pontedera si candida per riavere una maglia da titolare. Contro il Prato si potrebbe vedere dall’inizio un attacco con Bogliacino e Miccoli: la fantasia e l’esperienza davvero non mancano alla formazione giallorossa. Sarà probabilmente ancora 4-2-3-1, con Bogliacino chiamato a dividersi tra attacco e centrocampo. Un repertorio che all’uruguaiano è abbastanza noto.
In difesa, invece, D’Ambrosio sarà costretto ai box a causa della squalifica. Bencivenga potrebbe riavere una maglia da titolare dopo le noie muscolari degli ultimi giorni, ma Lerda pensa pure a Sales oppure ad una difesa a tre e ad un impianto tattico con Bogliacino e Miccoli che girano intorno a Zigoni.
Per Filippo Perucchini rientrato dopo due turni di assenza per un infortunio al quadricipite il distacco dalla vetta è recuperabile. “Un gap assolutamente recuperabile – afferma Filippo Perucchini, 22 anni, portiere del Lecce -, ogni anno in Lega Pro ci sono distanze che sembrano incolmabili. Noi siamo sulla strada giusta e stiamo facendo un ottimo lavoro”.
Nell’ultimo mese e mezzo la squadra ha trovato il percorso giusto per cominciare a scalare quela classifica che vedeva il Lecce desolatamente ultimo. La formazione leccese oltre ai progressi atletici ha fatto anche progressi sul piano tattico. Così la difesa sta pian piano rendendo la vita difficile agli attacchi avversari.
“Il punto di forza è la compattezza perché i primi difensori sono gli attaccanti – aggiunge Perucchini -. La fase difensiva e offensiva si fa in undici. Nelle ultime partite tiri in porta ne abbiamo subiti pochi e anche il Pontedera, capolista, ha tirato poco. Ora la nostra autostima è cresciuta, sappiamo che dovunque andiamo la partita la facciamo noi. Noi siamo il Lecce e abbiamo il dovere di provare a vincerle tutte”.
A salutare la squadra, durante il primo allenamento settimanale effettuato al centro sportivo Fabrizio Miccoli di san Donato, anche il presidente Tesoro.