Cronaca

La Regione lascia a terra i suoi autisti. Stop al pagamento degli straordinari

BARI- Alla Regione Puglia i conti non tornano. Sarà il caro benzina, sarà pure che si gira sempre come trottole per motivi istituzionali, fatto sta che molti degli assessori della giunta Vendola ad agosto sono rimasti a piedi. E rischiano di rimanerci ancora una volta. Il punto è che si è voluta dare una stretta alle spese di trasporto e quindi ai Km percorsi. Ma il budget kilometrico imposto alla giunta è stato, inevitabilmente e ripetutamente superato. Tanto che dalle agende di molti assessori, specialmente quelli che provengono dalle province più lontane, si depennano appuntamenti ai quali si dovrebbe altrimenti partecipare a spese proprie.

Ma il problema è anche e soprattutto un altro. E cioè che la spending review ha colpito in pieno anche gli autisti. E questa è davvero una beffa.

La Regione, infatti, gli ha lasciati a terra. Da aprile non viene loro più riconosciuta l’indennità omnicomprensiva di straordinario, reperibilità, rischio, disagio e via dicendo. Che in soldoni equivalevano a 750 euro al mese. Cifra che su un bilancio familiare in un momento di così grave crisi è un sostegno fondamentale che se viene meno rischia di far crollare tutto. Con il nuovo conteggio da aprile scorso percepiscono, pensate un po’, poco più di 70 euro al mese per tutto quanto elencato sopra.

Se questo, però, può anche essere comprensibile per gli autisti baresi associati ad assessori baresi, diventa assurdo per quelli delle altre province. Si pensi a chi viene e va da Foggia, Brindisi, Taranto e Lecce.

Gli autisti montano alle 7 del mattino circa e, in base al loro contratto, dovrebbero salutare tutti dopo 6 ore e 40 minuti. Quindi alle 13,40 tutti a casa. E l’assessore? Problemi suoi. Tornerà come vuole. Treno o taxi o quel che è. Invece questo non possono farlo. La maggior parte degli autisti in servizio con assessori del Salento o della Daunia, è costretta a rimanere a loro disposizione tutto il giorno. Attendendo ore dietro una porta, percorrendo centinaia di Km per portare il proprio assessore alle riunioni da un punto all’altro della Puglia, e spesso anche fuori Regione.

Non sanno quando pranzeranno e quanti minuti avranno per farlo, non sanno a che ora torneranno a casa e se riusciranno a vedere svegli i propri figli. Cosa che non accade praticamente mai. Sacrificano la famiglia per un lavoro che si sa quando comincia e non si sa quando finisce. Devono essere sempre pronti a qualsiasi ora del giorno e spesso anche della notte. Rischiano sulla strada ogni giorno la propria vita e quella di chi viaggia con loro perché se si è lucidi al mattino, non sempre lo si può essere dopo 14 ore di lavoro. E 14 quando va bene. Perché la maggior parte di loro torna a casa ad orari impossibili.

Il tutto per soli 70 euro al mese in più. Nulla è sufficiente per scampare ad una spending rewiev tanto impietosa quanto cieca. Al punto da non vedere che, invece, le persone per le quali lavorano sono tutte in fila a percepire il vitalizio e l’indennità di fine mandato. Perché quello si che per la Regione è un diritto che non si può negare.

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