Cronaca

Rifiuti tossici nel Salento? Vertice in Procura

LECCE- L’allarme relativo alla presenza di rifiuti tossici tombati nel Salento ad opera della Camorra non può passare in un battito di ciglia: in mattinata, in Procura, si è tenuto un primo incontro interlocutorio tra il sostituto procuratore Elsa Valeria Mignone, l’aggiunto Ennio Cillo, a capo del pool ambiente, e i carabinieri del Noe di Lecce.

Tutti sono abbottonati, ma il punto resta lo stesso: capire se e come sia davvero possibile verificare sul campo le dichiarazioni rese dal pentito Carmine Schiavone, uno degli esponenti del clan dei Casalesi, cugino del boss conosciuto col nome di Sandokan. L’unico modo possibile per sapere resta ascoltare il pentito, decisione che spetta esclusivamente al procuratore capo Cataldo Motta. L’indicazione che Schiavone diede d fronte alla commissione parlamentare nel 1997, d’altronde, era stata piuttosto generica: “Anche sulla Puglia parlavamo- disse- c’erano discariche nelle quali si scaricavano sostanze che venivano da fuori, in base ai discorsi che facevamo negli anni fino al 1990-1991”.

Una delle zone terminale di arrivo per sostanze tossiche, fanghi industriali, rifiuti radioattivi e di lavorazione, sarebbe appunto il Salento. Ma dove di preciso non è dato sapere e non si sa se in Procura, sedici anni fa, siano mai stati trasmessi gli atti, sebbene segretati, della commissione parlamentare d’inchiesta. Tutto è ancora molto, troppo, vago. Allo stesso modo, non si sa a cosa di preciso abbiano portato i rilievi tramite sistema Mivis a raggi infrarossi fatti tra Supersano e Casarano. Ma quella è una storia diversa e parallela, per quanto il filo conduttore, il sotterramento di rifiuti, sia identico. Se dopo quei rilievi aerei siano stati effettuati carotaggi non si sa. E il non sapere sta generando il vero parapiglia.

“Occorre che la Regione metta in campo al più presto gli uffici competenti e tutti gli strumenti di cui può disporre per fornire una risposta esaustiva ai cittadini del Salento”, dice il vice presidente vicario del gruppo regionale Pdl Erio Congedo. “ E’ necessario che gli uffici dell’assessorato alla Salute e quelli dell’Arpa e della Asl regionale facciano una verifica di carattere tecnico, ambientale e sanitario per sgombrare il campo da ogni possibile dubbio”, ha incalzato Congedo.

A rispondere è l’assessore regionale all’Ambiente Lorenzo Nicastro: “Le verifiche spettano agli organi di polizia giudiziaria e alla magistratura. Dubito che la creazione di nuovi soggetti, siano task force o commissioni ad hoc, possa in qualche modo fare di più e meglio dei percorsi istituzionali già previsti dall’ordinamento. Ben vengano attività istituzionali di ascolto anche all’interno degli organi consiliari della Regione Puglia ma- conclude Nicastro-, proprio in ragione di quanto detto, credo che sia necessario allargare le audizioni oltre che ai componenti delle commissioni parlamentari dell’epoca anche ai Procuratori della Repubblica, ai Prefetti ed ai vertici delle Forze di Polizia in servizio in quel periodo”.

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