Politica

Martedì la decisione sulla sospensione del congresso provinciale Pd. Sotto accusa i congressi di Nardò e Taviano

LECCE- La maggioranza dei componenti della Commissione  per il congresso provinciale Pd è orientata a far slittare il congresso leccese. L’osservatore Morassut ha constatato una litigiosità pericolosa sullo scivoloso terreno del caos tessere. La possibilità che tutto salti è concreta, ma i garanti regionali cercano di prendere ancora tempo prima di decidere. I congressi, dopo l’incidente iniziale, sembrano filare lisci.

“La prova della verità sarà il congresso di Galatina, che si terrà lunedì – spiega Loredana Legrottaglie, presidente regionale dei Garanti – Tra oggi e domani avremo un quadro chiaro della situazione, visto che si celebrano congressi cittadini importantissimi. Se tutto si svolgerà tranquillamente, non sarà necessario rimandare il congresso provinciale dell’8 novembre”.

La “questione salentina” sarà affrontata a Bari nelle prossime ore, con il dirigente nazionale Davide Zoggia: si cercherà una via di uscita che non comprometta ulteriormente l’immagine del partito. Il problema del cambiamento delle regole in corsa ha inasprito le polemiche. Il Salento è stato adeguato alla normativa nazionale e adesso tutto si gioca sul numero dei delegati eletti nei singoli circoli. Fino a qualche giorno fa, però, la differenza per aggiudicarsi la poltrona di segretario provinciale la facevano le tessere. Visto che il numero dei delegati è basato sull’anagrafe dell’anno precedente, i circoli dovranno dividersi 200 delegati.

I mal di pancia sono aumentati dopo questa nuova disposizione, che contrasta con le decisioni regionali, ma è in linea con le regole nazionali: i congressi provinciali si vincono sulla base dei delegati. C’è stato bisogno perfino dell’intervento di Berlinguer per ribadirlo. Ma le polemiche non si placano.

I seguaci di Rampino e quelli di Piconese si affrontano con toni aspri, circolo dopo circolo. Nei primi congressi, Piconese ha totalizzato il numero di delegati maggiore, seguono Toma e Rampino, mentre Santoro è rimasto a zero. Continuano, però, le segnalazioni di presunte anomalie. A Nardò i seguaci di Rampino puntano il dito sugli errori di forma della candidatura di Piconese: non avrebbe rispettato le norme stabilite per la presentazione della candidatura nel singolo circolo.

Il guaio più serio, però, sarebbe nel circolo di Taviano: il congresso sarebbe stato improvvisato all’ultimo momento, senza avvisare tutti i tesserati: su 113 iscritti hanno votato in 103. Martedì si saprà se il congresso provinciale salterà o meno, intanto c’è un gran lavoro dei vertici per svelenire il clima.

Nel frattempo sono giunti  i primi risultati, dopo che si sono celebrati i congressi nei circoli più importanti. Piconese in testa con 21 delegati, 18 Toma, 9 Rampino, 7 Santoro. Il sindaco di Uggiano vince 10 congressi su 20: sono sue anche Casarano, Parabita, Nardò, Maglie Acquarica del Capo.

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