CASARANO- Nel caso di truffa e ricettazione aggravate di assegni falsi, che ha portato all’arresto di Luigi Bevilacqua, c’è un latitante, Daniele Macrì. Bevilacqua, assistito da Roberto Bray, è stato interrogato oggi dal gip Vincenzo Brancato, che aveva emesso l’ordinanza di custodia cautelare.
Al giudice ha spiegato di non aver avuto alcun ruolo nell’accaduto. Lui non avrebbe saputo neppure che quegli assegni erano falsi.. Di aver semplicemente accompagnato Macrì, conosciuto tramite il cugino, alla fiera di Venezia. Secondo l’accusa i due complici avrebbero emesso assegni per circa 18.000,00 € acquistando beni ed utilità di ogni genere, tra cui anche un cavallo.