CASARANO- Sbagliato e da correggere. È sbagliato e da correggere il parere di compatibilità urbanistica del comune di Casarano sull’impianto di compostaggio progettato nella zona industriale del comune del Sud Salento dalla geco ambiente, l’azienda di Tiziana Scarlino.
La figlia di Giuseppe Scarlino, il boss di Taurisano noto come Pippi Calamita ne ha acquisito la proprietà dal primo luglio, data nella quale ha ricevuto in donazione le quote della Geco dal marito, Gianluigi Rosafio, sulla cui fedina penale gravano un paio di procedimenti giudiziari per smaltimento illecito dei rifiuti, in uno dei quali si battaglia ancora sulla presunta aggravante mafiosa.
Al di là della storia giudiziaria la Geco, cioè l’azienda della coppia Rosafio-Scarlino, ha presentato il progetto per un impianto di compostaggio, che la provincia ha deciso di non assoggettare a valutazione d’impatto ambientale. Ma, come ha rivelato l’Indiano, quella decisione era stata presa sulla base di una nota del comune di Casarano: secondo l’ufficio tecnico intorno ai terreni su cui era stato progettato l’insediamento non ci sono abitazioni. Una circostanza evidentemente falsa e rilevata fin da marzo scorso da un altro ufficio dell’amministrazione casaranese, il Suap, la cui dirigente Maria Rosaria de rocco aveva contestato – nero su bianco – quella valutazione. Niente si era mosso, però, dopo quella nota: qualcosa si muove, ora, dopo la messa in onda dell’Indiano.
Il comune di Casarano, insomma, sembra aver rotto gli indugi sul progetto presentato dalla società della coppia rosafio-scarlino. Massima attenzione e massima discussione, fino al dibattito pubblico in un prossimo consiglio comunale e non escludendo anche il referendum popolare.