ORIA- Non tutti, ma molti tasselli sono stati rimessi a posto. E il sindaco di Oria Cosimo Pomarico, questi gli ultimi rumor, sarebbe pronto a ritirare le sue dimissioni per tornare alla guida di una maggioranza di centrosinistra chiamata ad un rilancio della sua attività amministrativa.
Nulla di certo, si tratta di un’ipotesi. Ma pare che le riunioni di queste ore tra i segretari e i rappresentanti cittadini delle tante anime che compongono il “laboratorio Pomarico” abbiano alla fine ritrovato quell’armonia e quella comunione di intenti tanto auspicata dallo stesso primo cittadino.
Le dimissioni, secondo quanto appreso, potrebbero essere ritirate nella mattinata di lunedì, l’ultimo giorno dei 20 concessi dalla legge. Con tanto di conferenza stampa e, si vocifera, annuncio di un reimpasto in giunta. Bocche cucite sui nomi, tanto per non alimentare, prima dell’ufficialità, ulteriori mal di pancia da aggiungere a quelli che, lo scorso 25 settembre, portarono mezza maggioranza a disertare il consiglio Comunale chiamato a ratificare la nomina dei nuovi revisori dei conti. Sotto l’aspetto politico, una mazzata. Sotto quello amministrativo, pure. Per altro, a danno dei cittadini visto che ora il Comune, non potendo approvare il regolamento della Tares, corre il rischio di arrivare al pagamento in un’unica rata. Con conseguenze gravissime per il bilancio.
Pomarico, la mattina dopo, rassegnò quindi le dimissioni e, in una successiva conferenza stampa, lanciò una sorta di ultimatum alle forze della coalizione.
“O si ritorna a rigare dritto – questo il concetto – oppure togliamo il disturbo”. Alla base dei malumori, le esigenze di chi chiedeva maggiore considerazione. Insomma, poltrone in giunta e incarichi collaterali. Su cui, evidentemente, è stato trovato un accordo o, se si preferisce, una sorta di “gentlemen’s agreement” che avrebbe soddisfatto l’ex assessore provinciale. A meno di colpi di scena, quindi, da lunedì la crisi sarà ufficialmente chiusa.