
FRANCAVILLA- Legalità a Francavilla, politica in subbuglio dopo le dichiarazioni del procuratore Capo della DDA di Lecce Cataldo Motta, che aveva parlato di una città “difficile” e l’ennesima bufera abbattutasi sul Comune, con 6 indagati accusati di truffa, frode, concussione e falso ideologico. Tuona il segretario cittadino di Noi Centro Mimmo Bianco.
«Non possiamo – descrive Bianco – assistere inermi alla distruzione dell’immagine della nostra Francavilla. Non possiamo permettere che il sacco della nostra città, perpetrato da decenni di malaffare e di commistione politico-amministrativa, lasci esanime un tessuto sociale ed economico piegato e prostrato al potente di turno».
Insomma, secondo Bianco, che lancia un appello agli elettori chiamati a cambiare le loro preferenze, bisogna aver e il coraggio di dire basta a quello che gli inquirenti hanno definito “Sistema Francavilla”.
“In questa fase di preparazione alle prossime amministrative si stanno tentando aggregazioni e coalizioni che propongono un rinnovamento solo di facciata e che, invece, – dice l’imprenditore – conservano al proprio interno il seme della vecchia cattiva politica che con il rinnovamento non vuole avere proprio nulla a che fare, pronto solo a rinascere ed a riappropriarsi della (mala) gestione della cosa pubblica».
Sull’argomento legalità è intervenuto anche il candidato sindaco alle amministrative del Pdl Giacomo Leone che, rilanciando l’invito a tutte le forze politiche per una una campagna elettorale da svolgere all’insegna della legalità e del rispetto reciproco, auspica, Allo stesso tempo, “che le considerazioni di Cataldo Motta vengano, appunto, ben interpretate da cittadini, istituzioni e esponenti politici. Anche da chi cerca, in maniera imprudente, di strumentalizzare persino il concetto stesso di legalità, nominandosi d’ufficio paladino di giustizia e coerenza.
A chi parla di “rinnovamento di facciata”, l’invito – scrivo Leone – è di guardare all’interno del proprio rinsecchito orticello, dove specie in realtà da tempo date per estinte, sembrerebbero aver trovato nuovo e rigoglioso habitat naturale. È proprio vero che spesso, in politica, il rinnovamento è solo un’utopia. Basti vedere – chiosa il poliziotto e maratoneta – da che pulpito arrivi la predica”
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