COPERTINO- Sulle indagini c’è il più stretto riserbo, eppure l’episodio avvenuto venerdì sera nella villa alla periferia di Copertino è inquietante. Un mancato sequestro di persona e non una semplice rapina: questa la chiave di lettura per gli investigatori che si stanno occupando dell’assalto armato nella proprietà di Antonio Savina, titolare di un’azienda agricola, personaggio già noto alle forze dell’ordine.
È qui, attraverso una strada sterrata a metà tra Copertino e Leverano, che tre persone, camuffate da agenti della dia, con addosso delle pettorine probabilmente contraffatte, arrivate a bordo di un’alfa 147 rubata a Monteroni , hanno fatto irruzione sorprendendo nella stanza da pranzo la moglie dell’uomo e la figlia di 7 anni.
Presentandosi come forze dell’ordine hanno chiesto di vedere l’uomo che nel frattempo assisteva alla scena grazie ad una telecamera da un altra stanza. Ha capito le intenzioni dei tre uomini ed è fuggito.
I banditi prima di allontanarsi a piedi hanno rovistato nelle tasche della donna, hanno preso 500 euro e sono fuggiti. L’auto è stata abbandonata sul posto. Dentro gli inquirenti hanno trovato una bottiglia di liquido infiammabile e dei chiodi, come se volessero a tutti i costi coprirsi la fuga.
Fortunatamente sia la donna che la bambina non hanno subito alcuna violenza. Nel frattempo il padrone di casa ha dato l’allarme e la villa è stata raggiunta dalle pattuglie.
Le indagini sono serrate alla ricerca di qualsiasi indizio che possa portare ai malviventi e chiarire le loro reali intenzioni.