ORIA- Gran riunione di maggioranza, prevista nella serata di martedì, chiamata a fare il punto della situazione sulla crisi politica che ha investito l’amministrazione di Oria. Con un sindaco Cosimo Pomarico ancor dimissionario e in attesa, per sua stessa ammissione, di qualche segnala positivo inviato dai partiti al governo, i tempi cominciano a stringere.
Il prossimo lunedì 14 ottobre scadono, infatti, i 20 giorni concessi dalla legge per ritirare le dimissioni già protocollate da Pomarico. Dal suo entourage, però, nessuna nuova. Anzi.
Il sindaco, ancora scottato da quei mal di pancia in senso ad alcuni esponenti di maggioranza capaci poi di riflettersi sui lavori del consiglio comunale, l’ultimo sulla ratifica dei revisori dei conti andò deserto, resto fermo sulle sue posizioni.
Il vertice in programma mercoledì servirà proprio, questa la speranza, ad accorciare o cancellare le distanze registrate tra le forze della coalizione di centrosinistra. Ma anche ad elaborare una strategia comune in vista della seduta convocata dal presidente del consiglio Antonio Metrangolo per il prossimo venerdì 11 ottobre.
Proprio in quella sede, quando l’assise sarà nuovamente chiamata a ratificare quel benedetto collegio, potrebbe arrivare il fatidico segnale atteso da Pomarico. Oppure no.
Quel che appare certo è che la seconda convocazione del consiglio Comunale è l’ultima occasione che le forze di maggioranza hanno per far cambiare idea al primo cittadino.
Tutti i segretari cittadini, a titolo diverso, hanno assicurato il sostegno al sindaco o smentito gli eventuali mal di pancia che una certa stampa (è sempre colpa nostra) ha attribuito ad alcune forze. Quello sarà il banco di prova per un’amministrazione cui, arrivata al fatidico giro di boa, è chiesto un rilancio o, piuttosto, l’ammissione di un’anticipata fine.