Politica

Corsa alla segreteria provinciale Pd, giovani spaccati sul caso Marrocco

LECCE- Non si arresta la bagarre nel Pd provinciale, tra indiscrezioni, smentite, incontri e veleni. L’incendio è scoppiato dopo le dimissioni dei Giovani Democratici vicini ad Alfonso Rampino, in seguito a un incontro tra i vertici dei Gd e l’area dalemiana, del quale non erano stati messi al corrente. Il segretario provinciale dei Giovani, messo sul banco degli imputati, ha chiarito che si trattava di semplici incontri interlocutori nell’esercizio legittimo del suo ruolo e oggi lo ribadisce con un comunicato ufficiale: “Non c’è alcun patto con l’avvocato Massa e l’on. Abaterusso per sostenere Piconese”.
Però dimentica che sui media nessuno ha affermato che sia stato chiuso un patto: è stata data notizia dell’incontro e del tentativo dei dalemiani di chiudere un’intesa, chiarendo che tre Giovani democratici (Bianco, Marrocco o Minerva) stanno pensando a un’eventuale candidatura di discontinuità rispetto alla ‘vecchia guardia’. Tutto si potrebbe ridurre a una candidatura di disturbo, visto che la corsa alla segreteria provinciale, sarà una gara a chi ha più tesserati su cui contare.

Marrocco spiega che non c’è divisione tra i Giovani sul sostegno a Piconese o a Rampino, ma solo voglia di uscire dalla vecchie logiche e dalle lotte intestine. Poi ammette che “se di divisione si vuole parlare, questa è tra chi con me, ha da tempo intrapreso un percorso autonomo e indipendente rispetto a tutto e a tutti e che guarda al partito, e chi invece si sente, per varie ragioni nelle quali non entro in merito, legato ad una sola parte”. Ora il segretario dei Giovani democratici subisce il fuoco amico dei suoi, che stanno raccogliendo le firme per sfiduciarlo.

“Non appoggio nessuno – spiega Marrocco – l’ho detto chiaramente a Piconese e Rampino: troveremo una persona che rappresenti davvero un cambiamento”. Poi il segretario passa al contrattacco: “Pappadà non potrebbe nemmeno essere nei giovani, perché ha superato i 29 anni e ad oggi non è arrivata nemmeno la lettera di dimissioni annunciata alla stampa”.

Luciano Marrocco è provato dalla vicenda, dice di non mangiare da due giorni e ribadisce di aver preso tanti voti in un partito dove le tessere sono esigue: 2400 in tutto il Salento. “Ecco perché – spiega – è necessaria una svolta: avremmo dovuto fare primarie aperte, la penso come Foresio su questo argomento”.

Intanto, continuano le trattative tra le altre aree del partito: i renziani potrebbero candidare Lavinia Puzzovio, visto che Foresio e Metallo non sono intenzionati a fare una corsa a perdere con primarie chiuse. Poi c’è l’area lettiana leccese che sta pensando alla candidatura dell’ex segretario del Pd cittadino, l’avvocato Fabrizio Marra. “C’è un clima di frantumazione”, commenta qualcuno. In campo di sicuro ci sono Piconese, Rampino, Durante e probabilmente un giovane democratico e un renziano, ma se anche l’area letta dovesse esprimere un candidato, potrebbe essere una corsa a sei. In realtà, alcuni si tireranno indietro, un istante prima, dopo aver chiuso un accordo.

 

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