LECCE– Nel day after l’impulso cede il passo alla ratio. Tempo di prime riflessioni sulla reale situazione dei Tribunali oggi, a provvedimento in vigore. Il caos si sarebbe potuto evitare, dice Francesco Vergine, presidente della camera penale del Tribunale di Lecce. Certo, se quella tanto pubblicizzata cittadella della giustizia si fosse realmente realizzata. Non a parole. Oggi insomma non si può ragionare col senno di poi, ma se ci fosse stata progettualità e prospettiva in materia di riordino. Una riforma che, tutto sommato, secondo Vergine va bene.
Casarano intanto non ha nessuna intenzione di aspettare passivamente il verdetto del Tar. Il sindaco Gianni Stefàno sta percorrendo ogni strada possibile per scongiurare la chiusura della sede giudiziaria della sua città. A Casarano, la Camera Forense e i sindaci del circondario si sono ritrovati per una nuova iniziativa: 12 comuni approveranno una delibera per chiedere al ministero di bloccare la chiusura della sede di Casarano e per tenerne in piedi un’altra sull’arco ionico. Si tratta di un’iniziativa simile a quella che ha portato avanti, nello stesso giorno, la provincia di Lecce.
Un modo per far sentire la voce delle comunità locali a Roma, anche se il ministro Cancellieri non sembra intenzionata a concedere nulla. L’iniziativa di Casarano è un ultimo tentativo di mediazione prima della discussione in Camera di consiglio, fissata per il 18, davanti ai giudici del Tar di Lecce, che nei giorni scorsi hanno concesso la sospensiva per la sede casaranese (bloccando il trasferimento di fascicoli e di personale).