BRINDISI- Non solo il Perrino. Dopo i 13 casi da Klebsiella, il batterio le cui tracce sono state trovate su due griglie di aerazione dei condizionatori installati nel reparto rianimazione dell’ospedale Perrino di Brindisi, il direttore generale della asl adriatica Paola Ciannamea ha disposto che le analisi vengano eseguite anche negli altri nosocomi della provincia.
Le indagini sono portate avanti dal servizio di igiene pubblica diretto da Carlo Leo, chiamato ad ottenere risultati in tempi rapidi. Perché rapido è anche il batterio, che si sta diffondendo velocemente. Tra il capoluogo adriatico e la vicina Mesagne, sono almeno 13 i casi accertati. Ora resta da capire se il batterio possa essersi diffuso anche negli altri centri della provincia soprattutto quelli più popolosi dove è maggiore il rischio di contagio.
Non destano particolari preoccupazioni, intanto, le condizioni di salute dei 4 pazienti ricoverati a Mesagne. La terapia sta dando buoni risultati e non si esclude che possano essere dimessi in tempi brevi.
«I soggetti più predisposti a questo tipo di infezione – ha spiegato il direttore sanitario Graziella Di Bella – sono i malati cronici e i pazienti con difese immunitarie molto basse. Riscontrare questo tipo di patologie in corsia, quindi, non è così difficile>>.
Insomma, tutto sotto controllo per un batterio che, spesso, si annida negli impianti di aerazioni, emblematici i due casi del Perrino, ma anche nel cibo. Per questo, le analisi a campione verrano eseguite anche nelle mense e sulle forniture d’acqua dei presidi ospedalieri.