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Moriero: “E’ colpa mia, nessun alibi”

LECCE- “E’ una squadra di bravi ragazzi, forse troppo”, aveva detto il presidente Savino Tesoro alla vigilia della partita contro L’Aquila. “Inqualificabili”, ha detto Antonio Tesoro, figlio del presidente e responsabile dell’area tecnica. Il  Lecce di Moriero, insomma, è stato bocciato. La seconda sconfitta consecutiva pone seri interrogativi sulla condizione atletico (ssoprattutto)-tecnico-tattica della formazione salentina.

Nel dopo partita di Salerno la squadra è stata accusata di scarso cinismo. Dopo la partita contro L’Aquila, alla formazione di Moriero non si può muovere neanche questo appunto.

Non è piaciuto l’atteggiamento della squadra costretta a superare la compatta squadra abruzzese con lanci lunghi per la coppia Miccoli-Zigoni, mai pericolosi se non in una occasione quando il capitano giallorosso si è visto murata la conclusione. Proprio su queste giocate forzate, Miccoli e Zigoni non hanno avuto la pronta collaborazione del centrocampo, spesso molto distante, così che la manovra è risultata lenta e prevedibile agevolando i piani della formazione allenata da Pagliari.

Una squadra che al momento non sembra avere una precisa idea di gioco che ha un pessimo interprete, almeno per ora, in Mariano Bogliacino, la cui  posizione non convince appieno.

La formazione di Moriero non ha battuto un colpo, il portiere abruzzese è stato  impegnato solo all’ultimo dei cinque minuti di recupero su una punizione di Miccoli controllata in due tempi prima del gol del capitano a tempo ormai scaduto. E’ vero pure che l’atteggiamento degli ospiti ha complicato i giochi della formazione salentina, ma tecnico e squadra devono avere sempre dei piani alternativi: L’Aquila, in fase di non possesso, ha tenuto le linee strette e compatte costringendo  il Lecce a lanci lunghe dalle retrovie con palloni difficilmente giocabili dagli attaccanti giallorossi.

Il tecnico Moriero nel corso della partita ha impiegato gli ultimi tre arrivati: Ferreira Pinto (calato troppo presto e poco utile alla causa), Sales (impiegato a sinistra, Nunzella non era neanche in panchina) e Parfait (molto volenteroso, ma nulla più). Forse tra qualche settimana Moriero potrà contare pure su Papini e Amodio (il cui impiego si sapeva non sarebbe stato immediato) e disegnare un centrocampo diverso. Per ora si va avanti così. Incassando sconfitte e critiche. 

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