BRINDISI– D’Attis aveva lanciato l’allarme, la sua nemesi, Consales, si era detto pronto ad opporsi all’invasione, Haralambides pure.v Ora, sulla querelle Porto di Brindisi a rischio d’annessione a quello di Bari interviene anche la guest star Manlio Guagnuolo, segretario wannabe dell’autorità portuale secondo la volontà del professore ellenico ma bloccato dai membri del comitato portuale.
Insomma, come se il problema fosse solo l’annessione in quel di Bari. Ma tant’è. Guadagnuolo rivendica la paternità di aver individuato “una regia occulta” recentemente tirata in mezzo da D’Attis, finalizzata al declassamento dell’infrastruttura brindisina.
Poi, l’ingegnere entra nel merito della questione.
Si dice convinto che un’annessione di Brindisi a Bari, e quindi una sola autorithy, penalizzerebbe Brindisi a favore di Bari. Interessi contingenti, appunto.
“Con due autorità ben distinte – dice Guadagnulo – ogni Autorità portuale continuerebbe ad essere l’artefice della crescita del proprio porto e, pur garantendo lo sviluppo integrato dei porti nell’ambito del Sistema dei porti pugliesi, si lascerebbe spazio ad un pizzico di sana, rispettosa e leale competizione tra i due porti (con riguardo ai traffici passeggeri e rotabili), a condizione che la stessa venisse mirata al miglioramento e al potenziamento dell’offerta dei servizi in relazione ai costi alle utenze portuali, con l’obiettivo di incrementare complessivamente l’attrattività del Sistema dei porti pugliesi e, conseguentemente, di determinare lo sviluppo economico e occupazionale dell’intero territorio regionale”.
Insomma, la notizia è che Consales e Guadagnuolo sono d’accordo. Un grande primo passo per lo sviluppo del Porto più bistrattato d’Italia.