
TARANTO- Nel giorno dei cinque arresti dei “fiduciari” di Riva che all’interno dell’Ilva formavano il cosiddetto “governo ombra” con il compito di tenere sotto stretto controllo lo stabilimento tarantino, è arrivato il licenziamento di un operaio del reparto Mof, legato al sindacato di base USB e impegnato nella lotta per i diritti dei lavoratori dopo la morte di Claudio Marsella, vittima di un tragico incidente mentre manovrava il treno all’interno del siderurgico, lo scorso ottobre. Marco Zanframundo, così si chiama l’operaio licenziato, è stato raggiunto dal provvedimento più duro, dopo quelli raccolti in pochi mesi di lotta per gli operai e per i cittadini di Taranto. Un licenziamento annunciato, che lascia per strada un giovane operaio con moglie e figlio da mantenere e un mutuo da pagare. E quello che paga ora è il prezzo per non essersi piegato alle logiche aziendali che ha deciso di combattere.
La risposta dell’USB non si farà attendere, perché su questo licenziamento ci sono ombre che il sindacato vuole allontanare.
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