LECCE- Il Sindacato dei medici italiani (Smi) ha presentato un ricorso al Tribunale (sezione Lavoro) di Lecce contro il provvedimento dell’Asl locale che recepisce una circolare della Conferenza delle Regioni e che prevede la modifica del meccanismo delle sostituzioni che permette ai medici di assistenza primaria la possibilita’ di fare sindacato (il medico di assistenza primaria avrebbe dovuto pagare a proprie spese chi lo sostituisce per svolgere l’attivita’ sindacale).
Salvo Cali’, segretario generale Smi, ricorda che questa vicenda non e’ circoscritta solo alla Puglia, ma anche ad altre realta’ e che “il rischio contagio e’ sempre piu’ forte”, e che “una situazione analoga, se non piu’ grave (e’ stata estesa alle guardie mediche), e’ avvenuta anche in Emilia Romagna”. Per Cali’, “questa decisione in sede giudiziaria conferma la correttezza delle nostre motivazioni.
E’un atto di giustizia contro l’arroganza delle Regioni che burocraticamente stanno eliminando il diritto costituzionale che permette la tutela dei medici sui posti di lavoro. Siamo certi – conclude il segretario generale Smi – che la legge non consentira’ ulteriori abusi e forzature contro la liberta’ dei camici bianchi di fare sindacato”.