LECCE- “La festa di Sant’Oronzo diventi la concreta festa della speranza: per i giovani, per i padri di famiglia, per i titolari di piccole imprese costrette a chiudere o a licenziare! Si dia concreta visibilità della solidarietà realizzando nuove forme di aiuto e sostegno, come il microcredito Sant’Oronzo”. E’ questo l’invito chiaro, netto, quasi di rottura, che l’arcivescovo di Lecce, mons. Domenico Umberto D’Ambrosio ha rivolto nel tradizionale messaggio ai fedeli al termine della solenne processione dei santi Patroni per le vie di Lecce.
Un messaggio perfettamente in linea con quelle che erano state le dichiarazioni di mons. D’Ambrosio nel messaggio di preparazione alla festa. “Basta con il clima festaiolo – aveva detto il vescovo – con il vuoto e offensivo consumismo e con il folclore ridondante”.
Un primo messaggio, che ha saputo andare oltre in una piazza Duomo gremita di fedeli e turisti, diventando proposta concreta: “Diciamo basta – ha detto mons. D’Ambrosio – alle luci che sfarzosamente illuminano la nostra città e il risparmio sia investito in forme similari al microcredito: creiamo, ad esempio il microcredito Sant’Oronzo per creare nuove forme di occupazione. Per la Chiesa, popolo di Dio in cammino nella storia, rendere effettivo l’invito di Papa Francesco”Non lasciatevi rubare la speranza” diventa sempre più difficile, anche perchè le non risposte sono davanti a noi”.
Un messaggio di speranza che mons. D’Ambrosio ha voluto rivolgere, come ogni anno, ai 1200 ospiti di Borgo San Nicola, invitando i fedeli a vincere la solidità dei muri e le porte di ferro.
Un messaggio rivolto alla speranza, dunque, quello di mons. D’Ambrosio, una speranza che non vuol più essere solo una bella parola da ripetere nelle occasioni di festa