BRINDISI- Produzione e traffico di Carbone in calo, sulla costa adriatica. Come si evince dalle statistiche , il traffico di carbone nel porto di Brindisi ha toccato il punto più basso nei primi sette mesi del 2013 . Mentre,infatti, nel luglio del 2000 sbarcarono 1.306.933 tonnellate di combustibile per le centrali di Brindisi Sud e Brindisi Nord, dal gennaio al luglio di quest’anno ne sono sbarcate 2.381.124. Si fa così sentire la crisi del mercato energetico nazionale che ha portato alla chiusura della centrale A2A-Edipower di Brindisi Nord, e rallentato la produzione di quella Enel di Cerano.
Dunque, guardando al fatturato del porto di Brindisi ci si deve preoccupare dato che il carbone è la voce preponderante nel traffico delle merci per di più se è il traffico che fa circolare più denaro e posti di lavoro in ambito portuale. Inoltre, sempre secondo quanto segnalano le statistiche le merci nel porto di Brindisi in questi mesi sono calate del 4,63 per cento. Il carbone è a -27,81 per cento; i derivati dalle produzioni termoelettriche in partenza dal porto di Brindisi sono crollati del 51,98 per quanto riguarda le ceneri, e del 24,97 per i gessi.
I prodotti chimici raffinati,invece, sono scesi di 3,62 punti, i gas liquefatti aumentati di 16,12 punti , così come il propilene e l’etilene .
Da sottolineare,inoltre, il ruolo decisivo della nuova autostrada Egnatia che conduce da Igoumenitsa nel nord della Grecia a Salonicco, in sole 4 ore e grazie alla quale nel periodo gennaio-luglio 2013 i camion tra Brindisi e la Grecia sono notevolmente aumentati. Si registra infine, un calo anche nel traffico passeggeri tenendo conto del numero limitato di navi in linea, e del numero limitato di linee .
Spending review, insomma. Anche sul carbone. Bene per l’ambiente, meno per chi, invece, pensa all’occupazione. Due facce della stessa, consumata medaglia.