PARABITA- “Non si è mai vista una cosa del genere, l’autorità del Prefetto messa in discussione per un bieco calcolo politico locale del sindaco Alfredo Cacciapaglia”. -così risponde il consigliere comunale di Parabita Marco Cataldo a proposito della sollecitazione mossa dal sindaco di Parabita al Prefetto a pronunciarsi sulla segnalazione che la segreteria fece alla stessa Prefettura circa la presenza in Consiglio Comunale “di un consigliere che aveva riportato una condanna non definitiva per abuso di ufficio”.
“Mentre a livello nazionale Berlusconi ed il Pdl tutto sono impegnati nel dimostrare la non retroattività della Legge Severino -scrive- qui a Parabita il sindaco del Pdl si meraviglia che, sul punto, vi siano dubbi interpretativi, considerando che si parla di una legge penale.
Per cui, Cacciapaglia, nella disperata necessità di aggiungere numeri alla sua ormai traballante maggioranza, “usa” questo espediente per far largo al primo dei non eletti della lista Bene Comune, Gianluigi Grasso, dato ormai per sicuro, per ragione che già fanno discutere e che meriteranno opportuno approfondimento, tra le fila del Pdl.
E poi il sindaco Cacciapaglia scorda di essere altrettanto “inflessibile” con la ben più grave e squalificante vicenda che ha coinvolto l’attuale assessore ai Lavori Pubblici e Urbanistica, Biagio Coi, già condannato.