TRICASE- E’ il terzo caso in pochi mesi. Ancora un sospetto caso di “mucca pazza” nel Salento. Ad esserne colpita è una donna di circa 80 anni ricoverata da meno di una settimana nell’Ospedale Panico di Tricase.
E’ bastata una risonanza magnetica per capire con tempestività che ci si trovava davanti ad un morbo rarissimo.
Di qui la necessità di seguire ciò che prevede il protocollo imposto dal Ministero per la Salute dal 2001. Le analisi eseguite direttamente al Panico, come pochi centri in Italia permettono di fare, ha consegnato una prima conferma: sospetto mucca pazza.
Poi l’invio delle analisi al centro specializzato di Bologna dove pervengono quelle da tutte Italia per ottenere un responso certo che arriverà solo nei prossimi giorni.
Il sospetto è che si tratti, come avvenuto a febbraio e a marzo scorsi a Brindisi e Casarano, del rarissimo morbo di Kreutz Jacob, facente parte della famiglia di quello più comunemente definito “della mucca pazza”. La differenza, sostanziale, è che non sarebbe di origine virale e quindi non sarebbe né infettivo, né epidemico. Ma la natura parrebbe essere la mutazione di un gene della donna. Il caso è arrivato anche sul tavolo dell’assessore alla Salute della Regione Elena Gentile.
Bisognerà attendere qualche giorno per escludere definitivamente che si tratti del morbo classico di mucca pazza, e che quindi non ci sia alcun pericolo di trasmissione del prione dell’encefalopatia spongiforme bovina che si contrae attraverso l’ingestione di carni bovine infette e preparati industriali contaminati e che, come si ricorderà, nel 2001 indusse il Ministero a vietare la vendita di parti di bovino che interessavano la colonna vertebrale, cervello e frattaglie.
La mutazione genetica che dovrebbe aver colpito la donna ricoverata al Panico, è comunque rarissima, riguarda un caso ogni milione di persone. Ma come mai, nel Salento, abbia già colpito tre persone in meno di cinque mesi è ancora tutto da capire.