TARANTO- Ripreso questa mattina lo sciopero di tutte le ditte dell’appalto Eni, con presidi ai varchi delle portinerie della raffineria di Taranto, compreso quello di ingresso delle autobotti.
Alla protesta, indetta da Cgil, Cisl e Uil, aderisce anche lo Slai Cobas per il sindacato di classe, che ha chiesto al prefetto Claudio Sammartino di convocare un incontro per «dare immediata garanzia di lavoro e salario agli operai, in sciopero e lotta da tanto tempo, e pretendere dall’Eni e dalle ditte interessate il rispetto di norme e contratti».
I sindacati invocano il rispetto dell’accordo che prevede il mantenimento dei livelli occupazionali anche in caso di passaggio dell’appalto da una ditta a un’altra. È stata invece già dichiarata la mobilità per i 13 lavoratori della ditta Rendelin. L’Autorità Garante per gli scioperi ha convocato per mercoledì pomeriggio le compagnie petrolifere (Eni, Shell, Q8, Api, Tamoil, TotalErg, Esso) e il concessionario Autostrade nel tentativo di riattivare la trattativa con i sindacati dei benzinai.