LECCE- La data del 12 settembre incombe e, con le ferie estive imminenti, è praticamente dietro l’angolo. Come ben sappiamo, con l’entrata in vigore della legge sul riordino degli uffici giudiziari, 7 Tribunali salentini preesistenti dovranno essere riuniti in un’unica sede qui a Lecce. Poichè un rinvio da parte del Parlamento è assai improbabile, vista la netta opposizione del governo, occorre guardare a questa delicatissima questione restando “con i piedi per terra”. Il Comune di Lecce cerca operazioni “a costo zero” (altrimenti dovrà essere il Ministero della Giustizia a farsi “carico del problema”), non ci sono soldi per un nuovo stabile e, ovviamente, il Comune riflette.
Il Convento degli Agostiniani, a nostro avviso, non è una soluzione praticabile, per tutta una serie di motivi (è troppo piccolo per poter ospitare tutti gli uffici, i lavori di ristrutturazione della facciata non sono terminati, gli impianti sono ancora incompleti), mentre sarà una sede perfetta per il Centro di Studi Giuridici e per l’Archivio Storico. La tanta prospettata Cittadella della Giustizia è ancora un progetto fumoso e, soprattutto, dai costi spaventosamente alti. I palazzi di Via Brenta, d’altro canto, già ora appaiono inadeguati. Ecco perchè, come Coordinamento Cittadino di Lecce del MRS – MIR, proponiamo il Palazzo delle Poste, di cui si parla proprio in queste ore, quale soluzione ideale per far fronte ai problemi derivanti dall’imminente accorpamento di ben sette sedi distaccate del Tribunale.
Le motivazioni a sostegno di questa ipotesi sono numerosi: il palazzo è di pregio, architettonicamente adatto ad ospitare una sede di Tribunale e dotato di tutti gli spazi interni necessari; è un palazzo importantissimo per la nostra città, legato indissolubilmente alla sua storia, ed utilizzarlo ora, per scopi di così alto profilo, significherebbe concretamente riqualificarlo e restituirlo a Lecce ed al Salento; la sua ubicazione in Piazza Libertini permetterebbe un bilancio urbanistico della zona, dove sono presenti, non dimentichiamolo le imponenti mura e l’ingresso più bello del Castello Carlo V, che necessitano di continui interventi di restauro e riqualificazione; la quotidiana presenza di centinai e centinaia di persone, legate a vario titolo al funzionamento dei Tribunali e degli Uffici del Giudice di Pace, darebbe nuovo impulso a tutti gli esercenti e a tutte le attività commerciali della zona, nell’ottica più generale di un sostegno al commercio nel Centro di Lecce, il cuore del comune capoluogo; il Ministero può intervenire seriamente per il totale pagamento del canone di affitto, mentre è utopistico immaginare, in questo delicato momento di “spending review”, un suo intervento diretto a realizzare un progetto edilizio del costo solamente iniziale di decine di milioni di euro; il Comune, infine, risolverebbe il problema senza ulteriori spesa a carico.
Per questi ed altri motivi ribadiamo che il Palazzo delle Poste resta, oggettivamente, la soluzione più idonea al problema in essere, venendo incontro, inoltre, alle esigenze di tutte le parti in causa. I tempi sono particolarmente ristretti e, quindi, per evitare il “caos Tribunali”, bisogna decidere subito, destinando agli uffici della giustizia salentina, a nostro avviso, un immobile prestigioso, il Palazzo delle Poste appunto, in linea con l’antica tradizione giudiziaria di Lecce, da sempre sede di Corte d’Appello.
Valentino Latorre
Coordinatore Cittadino di Lecce MRS-MIR