MESAGNE (BR) – A torto o a ragione, la parola gasdotto spaventa. E rischia di mettere i territori l’uno contro l’altro. La città di Brindisi, inizialmente designata come punto d’approdo del progetto TAP, ha tirato un sospiro di sollievo dopo il cambio di rotta della società che ha scelto San Foca come location ideale per la realizzazione del gasdotto.
Il sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, rassicura che a Palazzo di città non c’è traccia di richieste protocollate da parte di TAP e a breve il primo cittadino darà risposta scritta all’interrogazione del capogruppo del PDL, Mauro D’Attis, che aveva sollevato la questione di un probabile ripensamento da parte della società.
Ma il territorio brindisino, in qualche modo, resta in ballo dal momento che il gasdotto TAP, dovrà allacciarsi alla stazione della rete SNAM di Mesagne. Un particolare che, nelle ultime ore, ha sollevato qualche preoccupazione tra le associazioni mesagnesi, in allerta dopo aver captato l’ipotesi della costruzione di un terminale di ricezione proprio a Mesagne.
Notizia che in realtà non avrebbe fondamento, dal momento che il terminale del gasdotto, secondo il progetto originario verrà realizzato ad Acquarica, a pochi chilometri da San Foca. Lo stesso sindaco di Mesagne, Franco Scoditti, non ha ricevuto comunicazioni dalla società o dagli organi presposti, neppure sull’eventuale allaccio alla rete di gas SNAM che attraversa la città. A tal proposito Scoditti ha dato mandato all’assessore ai Lavori pubblici, Luigi Vizzino, per verificare le intenzioni della multinazionale svizzera.
Intanto il comitato civico Terra di Mesagne e il circolo locale di Legambiente chiedono che sia fatta chiarezza.