BRINDISI – Quei 18 giorni vissuti in cima al nastro trasportatore della centrale Edipower rappresentano una pagina della storia di Brindisi, un atto di protesta e coraggio di chi non si rassegna a perdere il posto di lavoro. 70 giorni dopo, gli operai della Sogesa, purtroppo, sono punto e a capo.
La piccola conquista di una proroga di due mesi è agli sgoccioli.
Da lunedì 1° luglio, i dipendenti della ditta di pulizia di Brindisi nord, saranno senza lavoro. “Spero che la protesta non sia stata vana e che le istituzioni si interessino davvero al problema occupazionale della centrale Edipower – si legge sulla pagina Facebook gestita dai lavoratori Sogesa -. Dove sono tutti quegli attori che venivano a trovarci, che spendevano bei paroloni di interessamento verso il nostro problema?”.
E’ preoccupato Roberto De Nicola, uno dei 7 operai saliti sul nastro lo scorso 2 aprile, sfidando il freddo della notte e la calura del giorno, a 40 metri d’altezza. Persino l’accordo firmato in Prefettura è stato disatteso: dal 20 giugno, infatti, i badge degli addetti alle pulizie sono bloccati, ben prima della scadenza del contratto prevista a fine mese.
La prospettiva imminente è la messa in mobilità: per questo Roberto e i suoi colleghi hanno scritto al prefetto e continuano a lottare per il loro futuro e per quello di tutti i lavoratori della centrale a carbone. Purtroppo l’ultimo comunicato ufficiale del Gruppo A2A non lascia grandi spiragli: “L’impianto termoelettrico infatti resterà chiuso fino al 2014 e in quest’ottica la dirigenza aziendale ha prospettato ulteriori strumenti di gestione del personale diretto che prevedono anche l’eventuale utilizzo di ammortizzatori sociali”.
Qualche settimana fa, la società elettrica aveva presentato l’ipotesi di un piano industriale basato sulla co-combustione, bocciato dalle istituzioni e accolto con favore da alcune sigle sindacali che ora chiedono un nuovo incontro con i vertici Edipower.