BARI – Il Ministero per la Funzione Pubblica è stato chiaro: “Troppe consulenze negli enti pubblici. Occorre dare una decisa sforbiciata”. Nonostante le indicazioni nazionali siano chiare, in Puglia ci sono alcune realtà che vanno totalmente controcorrente. Come InnovaPuglia, società interamente partecipata della Regione Puglia.
Qui le consulenze anzichè diminuire, crescono. E anche di parecchio.
Basta dare un’occhiata all’elenco delle collaborazioni esterne reclutate per l’anno 2013. Sono ben 41. A fronte delle 16 assoldate nell’anno precedente. In buona sostanza, InnovaPuglia nei primi soli 6 mesi del 2013 ha quasi triplicato il numero di consulenti esterni rispetto all’anno precedente.
Naturalmente chi ha la fortuna di salire sulla barca non lo fa per due lire, ma con un contratto di tutto rispetto. Almeno 2.000 € al mese. Ma, appunto, almeno. Perchè naturalmente si procede per scaglioni arrivando anche a chi percepirà 50.000 € per 12 mesi di lavoro. Il che significa 4.000 € al mese.
Niente male. Chissà che penserebbero in quel di Roma se sapessero che da queste parti anzichè tagliare, si lievita.
E naturalmente, va ricordato, che quella per le consulenze non è certo l’unica voce a pesare sul bilancio. I vertici aziendali costano eccome. A cominciare dal direttore generale Saponaro che in busta paga ha una cifra di tutto rispetto. 130.000 €. 10.000 in più dell’amministratore unico di Acquedotto Pugliese. 86.000 ne percepiscono anche i direttori di divisione. E sono tre.
La presidente Sansonetti guadagna 80.000 €, 35.000 € al vicepresidente e 15.000 al consigliere del CdA. Finito? No. Ricordiamo che 5.700 € vanno al presidente del Collegio sindacale, 4.000 ai due sindaci effettivi del Collegio.
Situazione che vi abbiamo più volte denunciato nel corso degli ultimi anni. Ma che ancora una volta constatiamo essere del tutto identica al passato. Alla faccia della spending rewiev.