Cronaca

‘No’ all’eolico off-shore, Mariano e Musio bussano al Ministero

S.PIETRO VERNOTICO (BR)  –  La battaglia è contro i ‘giganti del vento’ che presto potrebbero spuntare in mare. Il coro di ‘no’ alle foreste rotanti off-shore si leva con forza dal territorio di S.Pietro Vernotico. Ernesto Musio, del Comitato ‘8 giugno’ e l’onorevole del PD, Elisa Mariano, si oppongono ai progetti della ‘T.G Energie Rinnovabili’ e di ‘Trevy Energy’, che prevedono la costruzione di pale eoliche alte 84 metri davanti alle marine di Campo di Mare e di Torre S.Gennaro e nel tratto che si estende da Cerano a Casalabate.

Per questo, nei prossimi giorni, saranno presentate presso il Ministero dell’Ambiente delle osservazioni formali.

“Non siamo del tutto contrari all’energia prodotta dal vento, dal sole e da tutte le energie pulite e rinnovabili – si legge nella nota congiunta – ma riteniamo che quest’area non solo sia da disinquinare, ma anche da alleggerire dall’enorme carico energetico che già subisce. Per questo invitiamo le forze politiche locali ad uscire dal silenzio e ad assumere una posizione pubblica e chiara sui due progetti eolici off-shore”.

“Avanzeremo quindi una serie di osservazioni ai due progetti di parco eolico off-shore in campo allora come oggi – spiegano Mariano e Musio – simili a quelle già prodotte 5 anni fa dalla comunità sanpietrana, attraverso il suo Comitato di Cittadinanza attiva: a cominciare dal fatto che i due parchi, comprese le opere a terra, ricadono in aree protette e di importanza comunitaria a mare e che gran parte del litorale è da decenni alla ricerca di un nuovo equilibrio”.

Secondo Mariano e Musio, l’inquinamento acustico e visivo che ne deriverebbe, oltre alle conseguenze sulla fauna migratoria, sulla pesca, sulla posidonia e sui cordoni dunari, non farebbero gli interessi del territorio.

“E’ pur vero che impianti di questo genere – conclude la nota – cominciano a diffondersi nei paesi del nord, ma non in zone turistiche e comunque lontani dalle coste non meno di 20 km. In questo caso, invece, si parla di ‘torri del vento’ a poco più di 3 miglia della costa”.

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