LECCE – Davanti al gip Vincenzo Brancato nel corso dell’interrogatorio di garanzia, ha ammesso le sue responsabilità l’avvocato Alfredo Cardigliano, arrestato con l’accusa di truffa e patrocinio infedele: “Sono pentito: l’ho fatto per esigenze economiche, ma volevo smettere, tutto è dipeso da una mia situazione economica personale, legata a esigenze familiari e difficoltà nel sostenere le spese dello studio legale”, ha detto Cardigliano che inoltre sostiene di avere in alcuni casi restituito i soldi truffati, in altri invece una parte è stata impiegata per spese di onorario e l’altra intascata direttamente.
Il legale ha anche ammesso l’esistenza di altri 3 o 4 casi simili, che non sono contenuti nell’ordinanza. Inoltre, ha escluso le presunte responsabilità attribuite al suo dipendente coinvolto nelle indagini.
Cardigliano ha anche spiegato di essere stato sospeso a tempo indeterminato dall’Ordine degli avvocati e di non voler più svolgere la professione.
Proprio per questo i suoi legali, gli avvocati Luigi Corvaglia e Pantaleo Cannoletta, hanno chiesto l’attenuazione della misura cautelare, su cui ora dovrà pronunciarsi il gip.