Malato in carcere, detenuto chiede di essere curato

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LECCE  –  Giuseppe Martena, di Squinzano, è in carcere da quando aveva 19 anni. Oggi ne ha 34. A portarlo in una cella con una condanna definitiva a 23 anni, un’accusa pesante: omicidio in concorso, quello diAntonio Albanese di Torchiarolo delitto maturato in una sanguinosa guerra tra clan di cui lui è stato considerato parte attiva.

Giuseppe Martena in carcere si è ammalato ed oggi ha una grave forma di insufficienza renale. Come accertato da medici specialisti e dagli stessi sanitari di Borgo S.Nicola, il ragazzo avrebbe bisogno di cure appropriate e propedeutiche ad una serie di interventi chirurgici, prima ad un rene a poi ad un altro.

Cure che in carcere non posso essergli garantite. Per sopportare i lancinanti dolori che lo affliggono gli vengono somministrati dei sedativi, ma lui è costretto a fare i conti ogni giorno con un catetere fisso e con delle gravi infezioni.

Una malattia che se non curata può degenerare nella dialisi permanente.

È per questo che Martena e la sua famiglia chiedono un intervento da parte dei giudici. Attraverso il legale Paolo Maci hanno presentato un’istanza per il differimento della pena, cioè la sospensione per il tempo della cura, oppure gli arresti domiciliari. Ora i magistrati di sorveglianza dovranno pronunciarsi. Hanno già in mano tutti i referti medici che attestano come la salute del giovane è fortemente compromessa e come sia incompatibile con il regime carcerario.

La possibilità di curarsi adeguatamente scegliendo il medico e la struttura è un diritto sancito dalla dall’articolo 32 della Costituzione, commenta l’avvocato Paolo Maci.

Martena ha ancora 10 anni da scontare, ma se non sarà curato una volta lasciato il carcere la sua prospettiva di vita futura potrebbe essere ormai definitivamente compromessa.

Tra l’altro il detenuto in tutti i questi anni ha dimostrato buona condotta e una costante collaborazione con la Procura. Probabilmente, dice Maci, impedirgli di curarsi significa una condanna a morte o una vita senza prospettive.

 

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