LECCE – Discontinuità, soprattutto nei rapporti con i sindacati: i tre candidati alla carica di Magnifico rettore, vogliono lasciarsi alle spalle lo scontro istituzionale che ha leso gravemente l’immagine dell’Università, con le relative vicende giudiziarie.
Anche Vincenzo Zara, prorettore con delega alla didattica, considerato dall’ambiente accademico il ‘delfino’ di Laforgia, prende le distanze dall’attuale rettore, sostenendo di essere il rappresentante della continuità di se stesso e ricordando il suo impegno nella didattica, con incarichi di governo, fin dai tempi in cui il rettore era Limone.
Per Michele Carducci, docente di Diritto costituzionale comparato, ex presidente della facoltà di Scienze della formazione fino a marzo scorso, è necessaria una discontinuità soprattutto nel metodo.
Gli fa eco Laudizi: “Basta con il metodo di governo verticistico, dirigistico e non partecipato che ha portato allo scontro con i sindacati”.