BARI – Laboratori analisi privati chiusi. Laboratori pubblici, tra cui quello in piazzetta Bottazzi, già intasati nella tarda mattina. Ciò che si temeva è da subito realtà. La serrata delle strutture private, che protestano contro il nuovo tariffario entrato in vigore dal 1’° giugno, porta con sè un annuncio amarissimo: d’ora in poi, e fino a nuovo ordine, nei laboratori analisi non saranno più eseguite prestazioni specialistiche gratuite.
Chi ha già prenotato un esame dovrà pagarlo di tasca propria. Anche gli esenti, in base al Servizio Sanitario Regionale, e chi dovrebbe sborsare solo 10 € di ticket, dovrà pagare le prestazioni o in alternativa, rivolgersi alle strutture della ASL di Lecce. Che dovranno attrezzarsi, perchè al momento non sono preparate, per reggere l’onda d’urto dei cittadini che lì dovranno riversarsi. È una patata bollente che prima di luglio, almeno, sarà improbabile far raffreddare.
“Non possiamo fare altrimenti – commenta Fabio La Grua di Corsa Federlab Puglia – Noi non siamo in grado di reggere questo regime tariffario. Lavoreremmo in perdita”. In mattinata, il sit in a Bari. Una delegazione di Anisap Puglia, Corsa Federlab Puglia, Federbiologi e Lanap, hanno incontrato il presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna, l’assessore alla Sanità Elena Gentile e il dirigente Vincenzo Pomo, oltre che i capigruppo delle diverse forze politiche.
Introna ha chiesto di soprassedere alla protesta almeno per questo mese. A luglio, infatti, il TAR Lazio dovrebbe pronunciarsi sul ricorso presentato dalle associazioni di categoria e da 400 strutture private di tutta Italia contro il decreto Balduzzi. Inoltre, si aspetta anche che il Ministero della Sanità si pronunci sulla validità dell’ulteriore sconto sulle prestazioni introdotto dalla Regione Puglia. Perchè, ed è questo il punto, la sofferenza dei laboratori è figlia di un combinato disposto tra l’applicazione del decreto Balduzzi, recepito dalla delibera di giunta del 13 maggio, e l’applicazione di una disposizione della legge finanziaria del 2007.
Nel concreto, significa che agli abbattimenti che superano il 50% su alcuni comuni esami di laboratorio e il 25-30% nel caso di alcune prestazioni di diagnostica per immagini, si aggiunge un ulteriore sconto del 20%. Per fare un esempio, il costo di un esame per la glicemia passerebbe da 1,80 € a 0,50 oggi.
Un vantaggio per i cittadini, ma una ghigliottina per le strutture private una 60ina solo nel leccese. “Queste tariffe con dati di costo molto limitati sono state plasmate con riferimento alla realtà del nord, fatta di grandi centri prelievi e grandi laboratori. Per noi sarà deleteria”, chiosa La Grua.
Per questo lunedì si tornerà a Bari, dove è prevista un’audizione in Commissione Sanità.