LECCE – ‘Il potere che frena’ è una riflessione del professor Massimo Cacciari sull’ineliminabile relazione tra teologia e politica, ma anche un modo per tornare a parlare di politica e democrazia.
Il potere dell’Europa ha il compito di frenare l’Anticristo, ovvero il male, che oggi è rappresentato dalla demagogia, ma anche dall’aumento delle disparità e dall’avidità della grande finanza.
Il professore lo afferma in chiusura di un’intervista a tutto campo e punta il dito sull’inconsistenza dell’attuale governo delle larghe intese: “Non servono le riforme costituzionali – spiega- ma interventi economici d’urgenza”.
Massimo Cacciari torna a bacchettare anche Vendola: “Non è realista ma, a parte la situazione pugliese, non potrebbe mai essere all’interno di un governo di responsabilità”.
Il professore ha una sua visione anche sul Movimento 5 Stelle: “Non vogliono governare, altrimenti sarebbero andati con Bersani e in cambio gli avrebbero chiesto 10 ministri: vogliono solo essere uno stimolo, controllori della politica”.
Massimo Cacciari ha una sua visione anche del caso Ilva, un’idea che nasce dall’esperienza fatta da sindaco di Venezia, con situazioni simili: “Non ha senso chiedere tutto subito – spiega – sono passati troppi anni senza intervenire: ora è necessario fare tutto gradualmente e senza demagogia. Non si può chiudere un impianto in cui lavorano decine di migliaia di persone, bisogna metterlo in regola gradualmente, perchè ora non ci sono i soldi per fare tutto subito e i Riva scapperebbero”. Per il professore non ha senso nemmeno l’idea della nazionalizzazione, “perchè finirebbero in galera tutti gli amministratori locali”.
“Non ci sono i soldi per mettere tutto in regola subito – conclude il professore – inoltre nessun privato è così pazzo da comprare l’Ilva”.
Foto di Antonio Castelluzzo