LECCE – Ha respinto l’accusa di tentata concussione. Non avrebbe mai avuto rapporti con l’Ilva Vincenzo Specchia, 60 anni, nativo di Galatina, da tre anni segretario generale del Comune di Lecce, travolto dall’inchiesta sui presunti favori al colosso siderurgico di Taranto.
E’ stato arrestato ai domiciliari nell’ambito dell’operazione “Ambiente svenduto”, che ha coinvolto anche il presidente della Provincia di Taranto, Giovanni Florido, 61enne esponente del Partito democratico e alla guida dell’ente a partire dal 2004.
Si è svolto oggi, a Galatina, l’interrogatorio di Specchia, assistito dall’avvocato Andrea Sambati. L’indagato ha spiegato che non avrebbe mai interferito con l’attività della presunta vittima, l’ex dirigente del settore Ecologia della Provincia, Luigi Romandini, invitato a firmare alcuni permessi ida concedere all’Ilva.
Intanto giovedì specchia si presenterà davanti ai giudici del tribunale del riesame per chiedere l’annullamento della misura cautelare.