TARANTO – “Rassegniamo le dimissioni”. Tutti d’accordo sul da farsi, i consiglieri e gli assessori del Partito Democratico alla Provincia di Taranto che hanno deciso di lasciare ogni incarico. “Ci sembra doveroso – spiega il capogruppo del PD Luciano Santoro – rassegnare anche le nostre dimissioni”.
Una decisione che arriva dopo i clamorosi arresti nell’ambito dell’inchiesta ‘Ambiente svenduto’.
E soprattutto che arriva dopo le dimissioni dello stesso Gianni Florido, cosi come concordato con Santoro. Florido si è dimesso da presidente della Provincia di Taranto attraverso un telegramma inviato dal carcere. Le dimissioni saranno ora depositate presso la segreteria generale del PD ionico.
Si apre, insomma, così la strada allo scioglimento del Consiglio provinciale. “Adesso si procederà con il commissariamento dell’ente”, spiega Santoro che aggiunge sugli arresti “siamo addolorati ed esprimiamo tutta la nostra solidarietà al nostro presidente, nella convinzione che spiegherà le sue ragioni e che dimostrerà l infondatezza delle accuse”.
Gianni Florido è finito agli arresti per il reato di concussione. Avrebbe fatto pressioni sui dirigenti della Provincia per agevolare l’Ilva, in particolare sul via libera per l’esercizio della cava Mater Gratiae, discarica all’interno del siderurgico. Contestualmente alle dimissioni di Florido il prefetto di Taranto, Claudio Sammartino, ha sospeso dalla carica il presidente Florido, in conseguenza “dell’applicazione delle misure coercitive disposte dall’autorità giudiziaria in data 15 maggio 2013”.
Il provvedimento del prefetto di Taranto è stato trasmesso anche al presidente del Consiglio provinciale e ai consiglieri provinciali che hanno convalidato l’elezione di Florido.