MAGLIE (LE) – Impianti fotovoltaici, cimiteri, campi sportivi, bar: questi i luoghi prediletti dall’organizzazione criminale, sgominata dai Carabinieri della Compagnia di Maglie, per rubare rame da rivendere poi al mercato nero.
9 le persone arrestate nell’ambito dell’operazione denominata Papira: 7 sono finite in carcere, 2 sono ai domiciliari.
Si tratterebbe di un’organizzazione specializzata in questo tipo di furti, a capo della quale ci sarebbe una guardia giurata il cui incarico era proprio quello di sorvegliare i campi fotovoltaici, gli stessi, peraltro, presi di mira dalla banda fra Matino, Sternatia, Soleto, Ugento, Zollino. Si tratta di Quintino Causo, 49 anni, originario di Casarano.
L’attività investigativa ha preso le mosse dall’arresto di 5 persone, avvenuto un paio di anni fa, a seguito di un paio di colpi messi a segno nel deposito ENEL di Maglie. E’ stato così possibile ricostruire, con riscontri e sequestri in raccoglitori di rame del centro Salento, le attività dell’organizzazione che, secondo quanto accertato dagli investigatori, avrebbe potuto contare anche su armi, alcune delle quali usate per un’estorsione nei confronti di un loro complice che si sarebbe appropriato di parte del danaro rubato in una chiesa.
Singolare il nome dato all’operazione: ‘Papira’ è un’asina rubata da alcuni degli arrestati dal Presepe vivente di Tricase, ammazzata e poi cucinata ai compagni reclusi in carcere.