TARANTO – Non solo marò. L’Italia dimentica i 3.103 detenuti all’estero. Basta col silenzio di Stato sulla condizione dei connazionali in carcere fuori dall’Italia. Questo, in sintesi, il contenuto di una nota dello Sportello dei Diritti.
“Migliaia di singole storie e migliaia di famiglie vivono in silenzio e senza alcun aiuto, l’angoscia di un parente arrestato quando era turista, residente o lavoratore, ma lontano chilometri e con minime possibilità d’interloquire con la madrepatria.
I dati ufficiali del Ministero degli Esteri parlano chiaro: sono 3.103 gli italiani detenuti all’estero. Di questi solo 677 stanno scontando una condanna, mentre ben 2.400 sono in attesa di giudizio.
Solo 32, peraltro, attendono un provvedimento di estradizione. Il problema della detenzione oltre confine – spiega Giovanni d’Agata dello Sportello dei Diritti – non è solo una questione per chi è in carcere, ma riguarda anche i parenti.
Bisogna emanare quindi e con urgenza, un provvedimento legislativo che consenta la creazione di un’apposita struttura d’assistenza presso la Farnesina, anche per alleviare i costi a carico delle famiglie. Ciò per tutti e non solo per i marò”.