BRINDISI – Il fenomeno delle ‘acque rosse’ registrato al porto di Brindisi sarebbe da attribuire ad un solvente, il Tetraidrofurano, utilizzato dall’azienda farmaceutica Sanofi Aventis. Detto questo, però, secondo i tecnici dell’ARPA, sarebbe tutto nella norma.
E’ quanto sarebbe emerso dalle analisi effettuate dalla Agenzia Regionale nelle acque, macchiate di rosso, del porto medio di Brindisi.
La ‘colpa’, tra virgolette, sarebbe quindi dell’azienda farmaceutica che immetterebbe la sostanza negli scarichi.
Tutto, però, nei limiti previsti dalla legge, perchè la stessa legge non ha previsto soglie per Tetraidrofurano. La sua immissione, infatti, non è normata.