
LECCE – Va ai domiciliari Domenico Giancane, imprenditore 62enne, arrestato nell’ambito dell’inchiesta sul presunto grosso giro di usura che gli investigatori hanno scoperchiato a Monteroni. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame, presieduto dal Giudice Silvio Piccinno, al quale si sono rivolti i difensori, gli Avvocati Massmo Bellini e Angelo Pallara.
I legali hanno infatti impugnato, davanti ai Giudici delle Libertà, il riggetto della richiesta avanzata davanti al GIP Simona Panzera. Il Sostituto Procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia, Alessio Coccioli, titolare del fascicolo d’indagini, aveva prestato parere favorevole.
Giancane era in carcere dall’ottobre scorso. Nel corso di questi mesi è stato raggiunto da tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, l’ultima risale al gennaio scorso, firmate dal GIP Ines Casciaro. Numerose le presunte vittime che hanno denunciato l’imprenditore.
Nei suoi confronti sono state ipotizzate le accuse di usura pluriaggravata continuata ed esercizio abusivo di attività finanziaria. Secondo gli accertamenti, condotti dai carabinieri, Giancane avrebbe messo su un’intensa attività usuraria ai danni di altri imprenditori della zona.
Nell’inchiesta sono coinvolti anche il suo Segretario Paolo Giovanni Guido (inizialmente ai domiciliari, oggi indagato a piede libero) , l’imprenditore Gianfranco Pati e Fabio Frassanito, Avvocato civilista e Consigliere comunale pro tempore di Monteroni.
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