Politica

Elezioni e doppi incarichi, paralizzato il Consiglio regionale

BARI  –   5 sedute convocate. 3 rinviate. 2 sole si sono effettivamente tenute.  Con il risultato che sono stati approvati solo tre provvedimenti. L’attività del Consiglio regionale nel post elezioni – ovvero nell’ultimo mese –  è quasi congelata. Non va molto meglio nelle Commissioni.

La maggior parte non si sono ancora riunite dalla pausa imposta dalla campagna elettorale, un paio hanno subito rinvii e solo una marcia, sebbene non a grandissime velocità.

Una situazione che, come detto, risente pesantemente del voto nazionale.  L’assise regionale non riesce a rendersi indipendente dall’attività romana e, anzi, quest’ultima porta alla paralisi via Capruzzi.

La maggior parte dei rinvii si è resa necessaria proprio per consentire ai consiglieri eletti anche in Parlamento, di poter presenziare agli appuntamenti romani. Importanti certo, ma non sono da meno quelli pugliesi che sono vittime di una pigrizia che da tempo non permette uno slancio dell’attività del parlamentino regionale.

La lista dei provvedimenti in giacenza negli archivi di via Capruzzi è chilometrica.  All’ordine del giorno delle sedute, ci sono provvedimenti che sono fermi a prendere polvere da anni. Nell’ultima convocazione ci sono ordini del giorno del 2011. Ma non vengono mai smaltiti. Il perchè non è dato saperlo. Delle due date fissate in questa ultima convocazione si è scelto di celebrarne solo una, sconvocando quella odierna. Una prassi che si ripete quasi ogni volta. Se l’assise si fosse riunita anche nella seconda giornata magari si sarebbe potuto smaltire un po’ di lavoro arretrato. Ma forse – dice qualcuno nei corridoi – catalizzare l’attenzione di 70 consiglieri due giorni di fila è una impresa assai ardua. Di questi tempi soprattutto.

Non è andata molto meglio nella fase elettorale. L’attività del Consiglio a dicembre e gennaio è stata altrettanto pigra. Quattro sedute e di rilevante è stato approvato solo il bilancio – quello non si può proprio rinviare –  e qualche limatura ai costi della casta.

Eppure sul piatto ci sono provvedimenti fondamentali. Il ciclo dei rifiuti da completare, la legge elettorale da rifare completamente perché ormai incompatibile rispetto allo Statuto e dichiarata tra l’altro incostituzionale e una serie di misure che i pugliesi, in un momento così drammatico, si aspettano e pretendono dagli eletti.

Eppure il tempo per provvedere al saldo di quanto dovuto ai consiglieri lo si trova. Come i vitalizi che in questi giorni sono in riscossione al pari degli assegni di fine mandato. Per quelle che volgarmente chiamiamo ‘pensioni’, si è staccato anche per il 2013 un assegno di 11 milioni di euro.

Il tempo per quello c’è. Di rinvii per quello non se ne parla.

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