
TARANTO – Sarà gestito attraverso il ricorso a 3.749 contratti di solidarietà e non con la cassa integrazione straordinaria per 6.417 lavoratori, l’ampio piano di fermate degli impianti cui sarà sottoposta l’Ilva nei prossimi due anni a seguito degli interventi di risanamento ambientale dello stabilimento siderurgico.
L’accordo, trovato al Ministero del Welfare dopo alcune ore di discussione, da un lato rafforza l’intesa tra governo, sindacati e azienda sul futuro del più grande complesso siderurgico europeo e dall’altro riduce l’onere economico a carico dei lavoratori in conseguenza della fermata.
E’ stata una trattativa breve quella che hanno condotto Ilva e sindacati metalmeccanici prima di arrivare all’accordo presente il Vice Ministro Michel Martone. Benchè la proposta di cassa sia stata presentata a metà febbraio, in realtà il negoziato Ilva e sindacati l’hanno però sviluppato solo negli ultimi dieci giorni e a cavallo del fine settimana trascorso, i 6.417 iniziali si erano già ridotti di circa 400 unità sino ad arrivare ai 3.749 di ieri sera da rapportare ai 4.300 addetti sospesi che l’Ilva aveva chiesto nella fase di avvio degli ammortizzatori sociali.
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