TARANTO – Il Tribunale di Taranto, in funzione di Giudice dell’Appello, ha respinto il ricorso dei difensori di Nicola Riva contro l’ordinanza del 9 febbraio scorso con la quale il GIP Patrizia Todisco aveva confermato la misura degli arresti domiciliari per l’ex Presidente del CdA dell’Ilva.
Se è vero che Nicola Riva ha lasciato ogni carica societaria, è altrettanto vero che questo “non esclude” che la stessa persona “continui a mantenere condotte antigiuridiche” di identico rilievo e ambito e che, quindi, possa nuovamente mettere in atto “condotte illecite”, magari procurandosi “testimonianze e dichiarazioni compiacenti”.
Queste le motivazioni del no alla sua scarcerazione. Nicola Riva, figlio del Patron dell’Ilva Emilio, è ai domiciliari dal 26 luglio 2012, accusato di disastro ambientale e avvelenamento di acque o sostanze alimentari. L’ex Dirigente Ilva è inoltre indagato in stato di libertà per associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale.
Per i Giudici, quindi, c’è la “concreta possibilità che l’indagato possa avvalersi della rete di relazioni intessuta dagli altri manager dell’azienda per ottenere testimonianze e dichiarazioni compiacenti”.