
LECCE – L’economia del Salento leccese sempre più multietnica. 8 imprenditori su 100, infatti, parlano straniero. Vengono dal Senegal e dal Marocco, ma con buone rappresentanze anche di Cina, India, Pakistan, Albania, Serbia e Montenegro. Cresce, dunque, l’avanzata delle società gestite da migranti: quest’anno si è registrato un +13%.
I dati sono stati diffusi da Unioncamere e dicono che, nella provincia di Lecce, le imprese straniere sarebbero 5.912, pari appunto, all’8,11% del totale.
“Da un’attenta analisi dei dati, però – dicono da Unioncamere – conoscendo i fenomeni migratori che hanno interessato la penisola salentina negli anni ’60, si evince che buona parte delle imprese straniere del Salento sono riconducibili a cittadini italiani nati all’estero, figli degli emigranti salentini che hanno cercato fortuna al di fuori dei confini nazionali, in modo particolare in alcuni Paesi europei: Svizzera, Germania, Belgio e Francia”.
Un quinto delle imprese straniere, d’altronde, ha titolari di nazionalità elvetica, per un totale di 1.598 imprese. 605 sono quelle di nazionalità tedesca, 160 belga e 87 francesi.
Ma non si tratta solo di salentini che tornano a casa e investono qui. Scremato il panorama, infatti da questo dato, ciò che è certo è che in provincia di Lecce sono 2.776 le società individuali gestite da stranieri, il 5,6% del totale ditte individuali iscritte nel registro delle imprese. E la sorpresa è che lievitano. In 12 mesi ne sono state registrate 325 in più.
E sono pure più dinamiche: hanno un tasso di crescita + del +2,8%, nettamente superiore a quello generale dello 0,04%. E’ il commercio al dettaglio il settore economico in cui si concentrano quasi tutte, ma 98 imprese riguardano il comparto dell’edilizia, 74 i servizi di alloggio e ristorazione, 44 il settore manifatturiero e della moda, 41 quello agricolo. I più intraprendenti gli imprenditori indiani, che sono passati da 95 unità (2011) agli attuali 164, con un incremento del +72,6%.
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