ORIA (BR) – Da 8, gli indagati dell’inchiesta ‘Castle’ salgono a quota 12. A vario titolo, con le accuse di abusivismo edilizio e truffa aggravata ai danni dello Stato, non solo i coniugi Giuseppe Romanin e Isabella Caliandro, proprietari del Castello Svevo di Oria e rappresentanti della ‘Borgo Ducale’, ma anche diversi funzionari della Sovrintendenza e dirigenti degli Uffici Tecnici.
E dal nuovo sequestro ordinato dalla Procura di Brindisi, emergono nuovi particolari. Innanzitutto, poco dopo il dissequestro dello scorso anno e la riconsegna del monumento, la famiglia Romanin Caliandro avrebbe fatto eseguire nuove opere non autorizzate all’interno del monumento.
Nello specifico, si parla del completamento di un cucinino al 1° piano, della realizzazione di una canalina di scolo delle acque all’esterno del complesso, della rifinitura di una balaustra in ferro battuto in prossimità di un soppalco, della messa a dimora di una ringhiera con passamano e addirittura, del riposizionamento di una colonna decorativa lungo una scalinata che conduce ai piani alti.
Lavori che avrebbe portato il Pubblico Ministero Antonio Costantini a chiedere il nuovo sequestro, preventivo, con il fine di scongiurare nuovi lavori.
E intanto, la città si interroga su quella che sarà l’estate oritana. Proprio nelle scorse settimane, Amministrazione comunale e famiglia Romanin avevano riallacciato i rapporti per la riapertura al pubblico del Castello. Ora, i nuovi sigilli, non lasciano spazio a dubbi.
Così come l’edizione 2012, anche quest’anno il ‘Torneo dei Rioni’ e le manifestazioni federiciane dovranno fare a meno del Castello. E, chissà, forse di una buona fetta di potenziali turisti.