Politica

Brindisi a 5 Stelle, il capoluogo sceglie Grillo

BRINDISI   –  La sconfitta del Centrosinistra, la rimonta del PDL e il ciclone Grillo. Un risultato in linea con il resto della Puglia, quello della provincia di Brindisi che in Parlamento sarà rappresentata da 4 senatori e 2 deputati.

Il PD riconferma a Palazzo Madama il fasanese Nicola Latorre e l’ostunese Salvatore Tomaselli, mentre nell’agone del PDL vincono il biglietto per Roma il francavillese Pietro Iurlaro e il sindaco di Carovigno, Vittorio Zizza. Conquistano la Camera, invece, Elisa Mariano, in quota PD, e Tony Matarrelli, espressione di SEL.

Questo lo scenario determinato dallo spoglio delle 380 sezioni sparse sul territorio brindisino, in seguito al voto di sabato e domenica che al Senato, ha consegnato alla coalizione di Centrodestra il 37,99% dei consensi e alla Camera il 36,27%  con il PDL che, nel primo caso, sfiora il 32% e nel secondo si attesta al 29,60%.

Dieci punti di distacco dal Centrosinistra che nella corsa a Palazzo Madama, ha raccolto il 28,14% dei voti, di cui il 19,71 % al PD e il 7,92% a SEL. Alla Camera la coalizione di Bersani ottiene il 26,25%, che include il 17,87 del PD e il 7,98 di SEL.

Boom del Movimento 5 Stelle che sbanca in entrambi i rami del Parlamento, portando a casa il 21,74% e il 22,63%, diventando il primo partito nel capoluogo brindisino, con un totale di 24.735 voti.

Risultato deludente, invece, per il Centro di Mario Monti, che al Senato si ferma al 7,94%, e alla Camera totalizza, insieme a FLI e UDC, appena il 10,39%. Numeri che si inseriscono in un contesto nazionale di ingovernabilità e che se da una parte fanno esultare, dall’altra inducono a riflettere. Gioisce il PDL brindisino per bocca del coordinatore provinciale Lugi Vitali che celebra il successo della sua squadra con un comunicato stampa. “L’eccezionale risultato del PDL in provincia di Brindisi – scrive l’ex onorevole – è il frutto del grande trascinamento del presidente Berlusconi, ma anche dell’ottimo lavoro dei candidati e del partito locale.

Immensa è la soddisfazione per l’elezione al Senato di Pietro Iurlaro e Vittorio Zizza, anche se dispiace non aver centrato, veramente per poco,  l’elezione alla Camera di Nicola Ciracì. Menagrami e detrattori – conclude Vitali – sono serviti. Il PDL ha dimostrato di essere tutt’altro che finito”.

Festeggiano pure i grillini, ribandendo il loro ‘no’ a qualsiasi tipo di alleanza.

Mentre in casa PD, si analizza la vittoria sfumata: il rieletto Tomaselli parla di un “risultato deludente a cui ha contribuito il fenomeno Grillo”. E su Facebook l’assessore regionale Fabiano Amati si abbandona a un commento di sconforto: “Sarebbe troppo facile dire qualcosa, pertanto taccio – scrive l’esponente del PD -. Non capisco tuttavia perchè le ‘ricette’ per il futuro pensano di darle i ‘cuochi’ che hanno fatto scuocere la pasta”.

Ma la delusione serpeggia anche tra i Centristi brindisini, alleati del PD nel governo del capoluogo: lo dimostra la reazione del segretario provinciale dell’UDC, Ciro Argese, che dalle urne si aspettava qualcosa in più. Poca roba l’1.65% dei consensi ottenuti dalla Scudocrociato alla Camera. Non si sbottona invece l’ex presidente della provincia di Brindisi che avrebbe dovuto correre con l’UDC: “Lasciamoci tutto alle spalle –  commenta Massimo  Ferrarese -. Gli errori commessi potranno servire a costruire un futuro migliore”.

Futuro e Libertà analizza il voto attraverso Euprepio Curto che era nella lista dei candidati alla Camera: “L’1,97 % guadagnato in provincia – afferma Curto  –  è stato inferiore alle attese. Evidentemente le spiegazioni offerte al corpo elettorale non sono state recepite adeguatamente. Va ammesso – conclude Curto – che Beppe Grillo e Silvio Berlusconi hanno purtroppo saputo parlare più di altri alla pancia degli italiani”.

 

 

 

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