Cronaca

Coca ai vip di Maglie: 11 arresti

MAGLIE (LE)   –    Dal furto in Chiesa agli arresti per droga. È stato rivelatore per i Carabinieri della Compagnia di Maglie al comando del Maggiore Andrea Azzolini e del Tenente Rolando Giusti, il furto di una cassaforte e di un tesoro di oggetti sacri nella Chiesa ‘Sacro Cuore di Gesù’ a Maglie e del successivo arresto dei tre autori. Era il 4 novembre scorso.

Da quel giorno partirono intercettazioni e appostamenti che hanno avuto come risultato l’arresto di 11 persone accusate di gestire il fiorente mercato dello spaccio di cocaina e marijuana nelle piazze di Maglie, Bagnolo e Muro Leccese.

Mentre la marijuana era destinata a giovanissimi acquirenti, la cocaina, più costosa, era acquistata dai vip: commercianti, molti titolari di negozi, ma anche un avvocato ed un camice bianco in servizio presso una Guardia Medica di Muro Leccese e presso il carcere che per acquistarla periodicamente si allontanava dal suo posto di lavoro, durante l’orario di lavoro.

Tra gli  altri acquirenti anche un finanziere. Non sono indagati, ma la loro posizione è al vaglio degli inquirenti.

Il centro dello spaccio e la centrale organizzativa era il bar ‘Gemelli’ di Maglie gestito dal capo del gruppo, Andrea Santese e dalla compagna Melanie De Donno, la titolare, entrambi arrestati. Per lei, incinta all’ottavo mese arresti domiciliari.

Spesso assumevano come baristi proprio i loro collaboratori, addetti alle vendite al dettaglio della droga, che avvenivano in diversi locali del magliese, per i quali verrà ora chiesta la chiusura. Da un calcolo approssimativo si può ritenere che Santese riuscisse a piazzare circa 1 chilo di cocaina al mese sulla piazza di Maglie, un giro d’affari da migliaia di euro.

In cambio della  droga, da  una cliente, Santese riceveva anche favori  sessuali.

Oltre a loro in carcere sono finiti Michele Iodice, Salvatore De Donno, Giorgio Piccinno, Domenico Tunno, Diego Gabrieli, tutti di Maglie, il brindisino Vito Manta, Dario Coluccia di Bagnolo e Pasquale Montefusco di Muro Leccese, arresti  richiesti dal Procuratore Aggiunto Antonio De Donno e Paola Guglielmi e firmati dal GIP Vergine.

Dalle intercettazioni è emerso chiaramente che il rifornimento di droga avveniva da Brindisi con contatti documentati con il clan di Andrea Leo, arrestato con l’operazione ‘Augusta’ dei ROS.

 

A cura di Mariella Costantini

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