TARANTO – Il piano ‘lacrime e sangue’ presentato dell’Ilva scatena le dichiarazioni dei sindacati metalmeccanici. I numeri impressionanti della richiesta di cassa integrazione illustrati dal siderurgico hanno portato quasi tutti a parlare di cifre esagerate.
E d’altronde non poteva essere diversamente, considerato che l’azienda per risanare gli impianti vorrebbe tenere a casa oltre la metà del personale per la bellezza di 2 anni.
Ma la partita è ancora aperta, dal momento che il confronto tra sindacati, azienda e tecnici del Ministero del Lavoro sugli ammortizzatori sociali si terrà nelle prossime ore a Roma.