TARANTO – C’era un cittadino cinese dietro il grosso giro di prostiztuzione tra Taranto e altre città della regione. Zhou Fu Min, 43enne, clandestino in Italia, arrestato dagli agenti della Squadra Mobile di Taranto. Sfruttamento della prostituzione, appunto, l’accusa a far scattare le manette dopo oltre un mese di indagini, scattate a gennaio, dopo il sequestro di una casa a luci rosse in una via del centro a Taranto.
E nella casa d’appuntamenti, due donne cinesi costrette a vendere il proprio corpo. Ma chi c’era dietro quell’appartamento non è stata una scoperta immediata. Grazie all’astuzia del 43enne, che aveva infatti escogitato il modo di non farsi rintracciare. I continui spostamenti, soprattuto con mezzi pubblici, superando anche i confini regionali.
L’uso di diverse schede telefoniche di gestori sempre differenti. E una sfilza di nomi falsi per stipulare contratti di locazione in giro per la Puglia. Almeno 5 le case affittate dal cinese secondo la Polizia. Ma il suo stratagemma non ha frenato il lavoro degli investigatori che alla fine lo hanno rintratcciato a Lecce, in un appartamento del centro.
Si era nascosto momentanemanete nel capoluogo salentino il cinese per farla franca. Spaventato proprio dal sequestro della casa a luci rosse a Taranto a gennaio. In aiuto alla Polizia tarantina, gli uomini della Mobile della Questura di Lecce.
Il cinese dovrà rispondere di sfruttamento alla prostituzione ed è finito nel carcere di Taranto.