LECCE – “Nel 2008 ci dissero che saremmo stati spazzati via con un’ondata. Oggi, dopo 5 anni, siamo qui e siamo più forti di prima”. Pierferdinando Casini approda a Lecce per caricare i suoi prima del rash finale della campagna elettorale.
Lo fa nel giorno stesso del Premier Mario Monti, sostenuto dalle forze centriste, anche lui in visita nella capitale del barocco.
“Senza di noi – dice – l’Italia sarebbe stata ingessata nel bipolarismo.
Al governo Monti si è giunti perché Berlusconi ha gettato la spugna – spiega – e non certo per generosità ma perchè non sapeva come uscire dal guai.
E’ stato un anno di rigore e di solo rigore si muore per questo – annuncia – è arrivato il momento della crescita”.
E risponde a Berlusconi che, da Bari 24 ore prima, lo ha tacciato di essere un falso moderato con l’accordo con Bersani già in tasca.
Quanto all’accordo con il centrosinistra e la pregiudiziale posta su Vendola – “con lui mai” ribadisce da anni – spiega che non lo fa per motivi personali ma perché non ci può essere un terreno comune sui programmi.
“Grillo – aggiunge – è l’espressione di un malcontento nei confronti della politica. Grillo non è la causa – dice – ma il termometro. E come quando hai la febbre non te la puoi prendere con il termometro ma te la prendi con il virus, così oggi non te la puoi prendere con Grillo, ma con la causa e i responsabili del malcontento”.
Casini sviscera parte del programma dell’UDC già richiamato dai suoi negli interventi precedenti – quelli di Luigi Melica e Salvatore Ruggeri – propone il prestito d’onore agli studenti per accedere all’Università oggi troppo costosa per la maggior parte delle famiglie; ribadisce il suo ‘no’ ai matrimoni per le coppie gay – “possono convivere e amarsi come vogliono – aggiunge – ma sposarsi e adottare un bambino no” – e conclude con un intento: “non tutti vogliono e possono arrivare allo stesso punto, ma almeno dobbiamo consentire loro di partire dalla stessa linea”.