CronacaEconomia

Sprechi pubblici: Lecce viziosa, Brindisi virtuosa

Sprechi nella burocrazia: Lecce viziosa, Brindisi virtuosa. La maglia nera, in Puglia, va a Palazzo Carafa che spende 5 milioni e 200 euro per gli sprechi nella burocrazia rispetto al fabbisogno standard.

A bacchettare il capoluogo salentino è il quotidiano di economia ‘Il Sole 24 Ore’ che pubblica la classifica del COPAFF, Commissione per l’Attuazione del Federalismo Fiscale, che sta lavorando sui ‘prezzi giusti’ delle attività municipali per individuare i fabbisogni standard delle amministrazioni.

I numeri arrivano dal dossier di fine dicembre sui servizi generali, rappresentati dall’ampio ventaglio degli uffici che si occupano di entrate, servizi tecnici, anagrafe, stato civile, servizi elettorali. La Commissione, con il supporto tecnico della SOSEsocietà del Ministero dell’Economia e di Bankitalia che elabora gli studi di settore – ha passato al setaccio le uscite di tutti i comuni capoluogo d’Italia, parametrandole alle caratteristiche del territorio e alla quantità dei servizi realmente offerti, per individuare i parametri di spesa ottimale.

In classifica fra le 88 città prese in esame, nella top ten nera c’è proprio il capoluogo salentino. Lecce all’8°posto. Palazzo Carafa spende 21 milioni e 600.000 euro per la burocrazia. Secondo il Copaff una cifra troppo alta, il fabbisogno stimato è di 16 milioni e 400.000 euro e l’amministrazione leccese, invece, spende 5 milioni e 200.000 euro in più.

Il capogruppo di Lecce Bene Comune al Comune di Lecce, Carlo Salvemini coglie l’assist per attaccare la politica di Palazzo Carafa: “Insomma viene documentata una situazione di particolare inefficienza rispetto alla quale lavorare per migliorare: in tempi di spending review un dato sul quale riflettere e, evidentemente, da aggredire. Sempre che non si considerino sbagliati e di parte i numeri, come spesso viene risposto dall’amministrazione ogni qual volta si evidenziano situazione di non eccellenza”.

Mentre Brindisi è fra i comuni virtuosi. La spesa effettiva per la burocrazia è di 13 milioni e 600.000 euro, mentre il fabbisogno standard viene stimato intorno ai 14 milioni e 300.000 euro. Palazzo di Città risparmia quasi un milione di euro.

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